lunedì 10 settembre 2012

Mese sabbatico

Non c'è niente che sia più geek di passare un mese lontana da qualsiasi aggeggio elettronico. Questo è il mio nuovo assioma e prendetelo per buono.


Agosto si è concluso e io sono letteralmente rinata.
Ho passato due meravigliose settimane in Salento; per motivi di cuore quando vado a Sud io giro a largo da Gallipoli e lo vivo invece da autoctona. Vado al mare, riposo il pomeriggio, mangio i fichi appena staccati dall'albero e mi approprio con qualche scivolone del dialetto. Queste due settimane in Salento mi hanno regalato un'iniezione di amore da e nei confronti di persone rare, mi hanno fatto respirare la pelle, mi hanno insegnato il valore del contatto con la terra. A me, che sono nata nel cemento e sono abituata ad avere una tangenziale a portata di mano.
Il Salento mi ha donato anche un'involontaria parentesi bionda, complici un sole che non conosce ombra e il sale dello Ionio. Il ritorno del mio rosso bomba che non ha tenuto ai bagni ha coinciso con il rientro alla normalità, e ho accolto entrambe le cose molto serenamente.


In tutto questo mi sono concessa rari contatti con il mondo virtuale accedendo ogni tanto a Facebook o a Twitter tramite telefono. Ora che me ne sto qui davanti al computer mi sembra tutto così gigante e abbagliante che mi chiedo come faccio a non diventar cieca durante tutto il resto dell'anno.

Questa estate si concluderà con un tatuaggio. Finora ho sempre pensato di essere ancora troppo indecisa, e ho invece capito che mancava il soggetto giusto. Ora che l'ho trovato e il momento è propizio si farà, è deciso.


Se penso alla tirata sui sassolini di un paio di mesi fa salterei dalla gioia per quanto mi sento meglio. Il bello di settembre è la pace interiore con cui affronto le prime piogge, la voglia di fare, l'entusiasmo con cui mi sto per imbarcare in una nuova avventura lavorativa in cui credo tantissimo e che non vedo l'ora di inaugurare. è la voglia di rivedere le amiche e il sorriso con cui entro nella mia nuova casa che ancora non ho avuto modo di vivermi a pieno. È il sorriso con cui mi accorgo che tutto quello che doveva sparire non c'è più, e tutto quello che doveva rimanere c'è ancora. È, e sarà, tutto il nuovo che volevo.

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