mercoledì 7 marzo 2012

Amo il web


Quello che dovete sapere di me è che io faccio uno dei mestieri più geek (e di conseguenza incompresi) del mondo: il web designer.
Ora, per chi di voi fosse profano in materia, il web designer è una specie di muratore del codice. La maggior parte di noi combatte ogni giorno con un'indecorosa quantità di luoghi comuni che il cliente tipo ci affibbia.
Leggenda metropolitana afferma che siamo un branco di gente stramba e follemente esosa sempre pronta a fregare il prossimo. Lavoriamo con il computer, questa specie di scatola magica che svolge autonomamente al nostro posto qualsiasi compito le si richieda, e chiediamo cifre spropositate per un lavoro che "il figlio del mio amico ha 13 anni e me lo fa per 10 Goleador che poi lui sta sempre davanti al pc ed è bravissimo".
Per risultare credibili dobbiamo rispondere a precisi canoni comportamentali ed estetici: essere miopi, vestirci a caso, non avere alcun tipo di vita sociale ed esprimerci con un linguaggio criptato basato sull'utilizzo dei <tag>. Ovviamente essere portatori di tette come la sottoscritta non favorisce minimamente (a prescindere dalla taglia, anche se va da sé che il problema cresce esponenzialmente).
Se ciò di cui sto parlando vi risulta anche solo vagamente familiare, ho trovato il blog che fa per voi.
"Amo il web, non ricambiato" raccoglie tutto il peggio dei dialoghi quotidiani tra chi si occupa di web e le losche figure con cui combatte ogni giorno: clienti, agenzie, parenti incapaci di spiegarsi come ci si guadagna da vivere.
Il creatore del "non progetto", come egli stesso lo definisce, di digitale ne sa parecchio e combatte questa battaglia da diverso tempo. L'essenzialità e il low profile sono la chiave di volta che gli ha permesso, in soli 5 mesi, di ottenere un numero di visite altissimo e in continua crescita, supportato da un nutrito gruppo di seguaci su Facebook e Twitter.
Applicando ad un progetto personale il suo know how professionale, è riuscito a mettere su una creatura tanto semplice quanto efficace.

Buoni motivi per diventarne accaniti fan:
  • se non lavorate nella comunicazione, è un modo fresco e divertente per imparare di più su un mondo dal quale, volenti o nolenti, siete circondati e con il quale avete sicuramente a che fare quantomeno in qualità di utenti
  • se lavorate nella comunicazione, è un modo fresco e divertente per rendervi conto di come, molto spesso, le modalità di impiego del digitale siano malamente stabilite e ancor peggio finanziate da chi il digitale lo conosce solo superficialmente
  • se siete web designer, web editor, programmatori o quant'altro, non risolverà i vostri problemi ma vi aiuterà a sentirvi meno soli. Vi accorgerete che siamo in tantissimi a ricevere quotidianamente mazzate dal web, e ad amarlo comunque incondizionatamente.

Be digital!

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